Il Grande Buddha di Nara

Anche questa settimana mi occuperò di un argomento di arte orientale: dall’India ci spostiamo nuovamente in Giappone per dedicarci alla scoperta, per chi non lo conoscesse, o alla rivisitazione, per chi invece ne fosse già al corrente, del Grande Buddha di Nara o semplicemente il Buddha Rushana, collocato nel complesso templare del Tōdaiji (Nara, situata nell’isola di Honshu).

Il tempio Tōdaiji è una delle più importanti architetture d’epoca Nara, destinato a divenire uno dei centri principali del buddhismo all’interno della rete di templi indicati dalla corte imperiale come detentori della dottrina ufficiale di stato di quell’epoca.
Voluto dall’imperatore Shōmu (regno 724-749) ed eretto nella parte orientale della capitale Nara, il tempio rappresenta anche la massima espressione del mecenatismo imperiale verso la nuova religione.
Questo tempio subì nel 741 un rinnovamento, diventando tempio provinciale di Yamato con il nome di Konkōmyōji, mentre fu denominato Tōdaiji dal 747, quando cominciò la costruzione degli edifici principali.

Si estendeva su quattro isolati della capitale, era circondato da mura e arrivava fino alle colline di Kasuga. Aveva un portale principale, il Nandaimon, e altri tre che portavano in città. Una volta varcato il portale, si entrava nel recinto del Daibutsuden, la sala del Grande Buddha, affiancato a est e a ovest da due pagode a sette piani.
L’ingresso principale di questo maestoso tempio si affaccia su un piccolo viale ai margini del parco di Nara, all’entrata del quale è possibile vedere numerosi cervi, animale sacro simbolo di Nara, come potete voi stessi evincere da queste foto:

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Ecco un plastico che riproduce fedelmente la struttura templare del Tōdaiji (originale e non quella che vediamo noi oggi), cosi che possiate avere un’immagine completa delle sue parti:

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Il Tōdaiji fu completato nel 789 e il dispendio di risorse umane e finanziare da parte della corte fu tale da portare lo Stato sulla soglia della bancarotta.

Ma in questa sede non voglio parlarvi del complesso templare nelle sue parti, ma del Grande Buddha e quindi analizzerò la sola struttura che lo contiene, il Daibutsuden, ovvero la sala del Grande Buddha.

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La sala del Grande Buddha è oggi una delle attrazioni turistiche maggiori, perché ospita al suo interno la scultura gigante del buddha Rushana.
In origine questo edificio principale del tempio era affiancato da due pagode, che andarono distrutte nella guerra fra i Taira e i Minamoto nel 1180. L’edificio in origine era in realtà almeno un terzo superiore per dimensioni rispetto a questa ricostruzione degli inizi del XVIII secolo, che rimane tuttavia la più grande architettura lignea del mondo.
Struttura a doppio tetto mediano, con aggiunta di finestre centrali aperte che permettono di vedere il Buddha dall’esterno; in calce bianco e legno scuro che creano un forte contrasto; il tutto  circondato da un enorme parco.

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Buddha Rushana, 752, bronzo dorato, h 14,73 m, Nara, Todaiji

Rushana venne fuso in loco in 8 parti separate con l’impiego di oltre 900.000 artigiani, e il lavoro durò 11 anni, fino al completamento nel 752.

Il Rushana originale e il padiglione che lo ospita vennero ripetutamente danneggiati durante le guerre.
Quella che vediamo oggi è una scultura del 1692 (Epoca Edo), più bassa di 1 metro rispetto all’originale e con la testa tutt’altro che in stile Tang.

 

A completamento della statua, nel 752, fu organizzata, in presenza dell’imperatore Shōmu, la cerimonia sacra di inaugurazione che consisteva nella “apertura dell’occhio” del buddha, dipingendone le pupille, per consacrarla e donarle lo spirito divino. Gli addobbi e gli oggetti rituali utilizzati durante questa cerimonia sono ancor oggi conservati nel tempio.
Vi si svolsero danze e musiche usate nelle cerimonie buddhiste e vennero impiegate maschere lignee e con parti mobili, in qualche caso anche comiche, che venivano indossate sopra il capo.

Questa cerimonia fu poi ripresa anche per le ricostruzioni successive, come possiamo anche notare da questo doppio paravento a sei ante. Il paravento illustra la cerimonia di “apertura dell’occhio” del nuovo daibutsu fuso nel XVIII secolo su volere dello shōgun e l’inaugurazione del Daibutsuden.
La visione della cerimonia è aerea e viene data preminenza alla statua posizionata al centro, mentre tutto il resto fa da coreografia. Si vedono file di gente ordinatamente disposte lungo i due perimetri, un palcoscenico e grandi tamburi usati nelle cerimonie (ōdaiko).

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Cerimonia di consacrazione per la ricostruzione del daibutsu e del Daibutsuden, XVIII secolo, colore e foglia d’oro su carta, paraventi a sei ante, Nara, Todaiji

La statua è in bronzo e l’aureola in oro, quest’ultima è stata completata nel 771, lavorata a giorno e con figurine di tanti buddha sottostanti lavorati in foglia d’oro. Rushana è nella solita posizione di accoglienza e calma verso il fedele; la statua è massiccia e lavorata in modo semplice, con il torace liscio, ampio e vigoroso, con spalle possenti e in scala esagerata.
La sua figura è ripresa nelle figurine di Shaka incise sui 56 petali di loto bronzei che formano il piedistallo su cui il Grande Buddha è assiso nella posizione del loto, esse rappresentano i diversi universi governati da Shaka. Lo stile utilizzato era quello possente dei Tang e significò un cambiamento per il Giappone. Davanti alla statua vengono fatte grandi offerte.

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Altra particolarità (stranezza? nulla in Giappone è strano ahahahaha) riguarda una delle colonne portanti del Daibutsuden: una di esse infatti ha un foro nel mezzo e si dice che sia della stessa grandezza delle narici di Rushana; i visitatori cercano di passarvi nel mezzo perché la leggenda dice che chi riuscirà ad attraversare il foro sarà benedetto con l’illuminazione nella vita futura.
Potete ben immaginare le foto buffe di turisti e non su tale “ricorrenza” (non le metto, ma le trovate su internet). Comunque lo farei anche io ovviamente 😀

Scritto da Max

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2 pensieri su “Il Grande Buddha di Nara

  1. Mi colpisce l’eccellenza e il modo com’è stata conseguita, con un ordine collettivo e mobilitazione che per noi, individualisti dei giorni nostri, ma anche per italica tradizione, è fantascienza 🙂
    Complimenti per l’accuratezza testuale e iconografica e per il lay out, razionale e pulito.

    Piace a 1 persona

    • Un lavoro del genere effettivamente in Italia sarebbe difficile da organizzare…, questa struttura architettonica lignea è molto precisa e accurata, cosa che in Italia non c’è. Per quanto riguarda la statua, in Italia sculture monumentali cosi belle come questa non ci sono…, ti faccio notare, anche, che qui la scultura del Buddha (alto quasi 15 m.) è assiso, figurati se fosse stato in piedi ahahaahah 🙂
      Grazie per il commento.

      Piace a 1 persona

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